Il fascismo

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L'epoca più controversa della recente storia italiana non avrebbe potuto vedere come protagonista altra città che Roma. Il 28 ottobre 1922 le milizie fasciste marciarono su Roma, imponendosi all'attenzione pubblica e politica. L'evento ebbe come conseguenza la convocazione di Benito Mussolini da parte del re, Vittorio Emanuele III, il quale gli affidò il compito di formare il nuovo governo.
Nei primi anni di governo, uno degli atti di maggiore importanza di Mussolini, fu quello di risolvere la questione aperta fra lo stato italiano e il Vaticano, una pendenza che risale appunto al 1870 e mai più affrontata. Nel 1929 vennero stipulati i Patti Lateranensi, un accordo fra Stato e Chiesa con il quale lo Stato si impegnava a cedere il territorio del Vaticano, tornando a far vivere lo Stato Pontificio.
Mussolini elesse a propria sede Palazzo Venezia, situato nel cuore della capitale e quindi cuore ideale dell'Italia intera, dal quale era solito tenere i suoi discorsi attraverso il balcone che rimase celebre per le adunate che vi si tenevano nelle occasioni in cui si affacciava per parlare in pubblico. Fu proprio dal balcone di Piazza Venezia che il 10 giugno 1940 Benito Mussolini annunciò l'ingresso dell'Italia nel secondo conflitto mondiale.
I fasti imperiali cui era abituata l'antica Roma tornarono pallidamente a riecheggiare nelle "imprese" del fascismo. La campagna coloniale in Etiopia del 1936 venne propagandata come la prima tappa della rinascita dell'Impero.
Dal punto di vista urbanistico i segni del nuovo corso fascista furono la realizzazione di interi quartieri, ispirati ad un'architettura di stampo razionalista. Sorsero il quartiere dell'EUR, destinato ad ospitare nel 1942 l'Esposizione Universale, manifestazione che avrebbe dovuto celebrare il ventesimo anniversario della Marcia su Roma, evento che non avrà mai luogo a causa della guerra in corso.
Nel nuovo quartiere troveranno spazio costruzioni ispirate ai monumenti dell'antica Roma imperiale, ma rivisitati secondo il gusto di quel movimento architettonico noto come Razionalismo Italiano. L'edificio che meglio rappresenta il nuovo stile è il Palazzo della Civiltà Italiana, noto attualmente anche con i soprannomi di Colosseo Quadrato o Groviera. Il palazzo fu edificato fra il 1938 e il 1943, e si ispira al celebre Colosseo, di cui ripete le forme nelle sei file orizzontali di nove archi ciascuna.
La guerra in corso risparmiò quanto più possibile la città, evitando bombardamenti a tappeto, vista anche la presenza in Roma della sede pontificia. Solo il quartiere San Lorenzo subì gravi danni, colpito duramente da un bombardamento il 19 giugno 1943.
Verso la fine della guerra, a partire dall'8 settembre 1943 Roma venne occupata dalle truppe tedesche, ma giunse presto anche la sua liberazione, prima di altre città del centro-nord.

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