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Anno: 1977
Regista: Luigi Magni
Attori: Nino Manfredi, Carmen Scarpitta, Danilo Mattei
Nel 1867 a Roma, poco prima della disfatta di Garibaldi a Mentana, viene fatta saltare in aria la Caserma Serristori. Nell'esplosione trovano la morte 23 zuavi.
Per l'accaduto il rivoluzionario Cesare Costa viene arrestato e condannato a morte, in compagnia di altri due giovani, Gaetano Tognetti e Giuseppe Monti. La contessa Flamini, madre naturale del rivoluzionario Costa, ricorre al Giudice della Sacra Consulta, Mons. Colombo di Priverno (Nino Manfredi), svelando al prelato che l'accusato è in realtà suo figlio, frutto della loro relazione giovanile. Il Monsignore, già dubbioso dell'opportunità dell'esecuzione e più in generale del potere temporale della Chiesa, decide di intervenire, riuscendo a salvare il ragazzo. Il Tognetti e il Monti non scampano però all'esecuzione. Ma lo sfortunato figlio della contessa Flamini rimarrà vittima di un equivoco: il conte Ottavio, credendo ciecamente alla diceria popolare, secondo la quale il ragazzo sarebbe in realtà l'amante della contessa, lo uccide durante un agguato. Anche il Monsignor Colombo avrà la sua dose di guai. Dopo aver pronunciato un discorso rivoluzionario presso il tribunale, verrà arrestato dietro ordine del "papa nero", il generale dei Gesuiti.
Il film è la cronaca dell'ultima esecuzione capitale comminata dallo Stato della Chiesa, durante la quale vennero ghigliottinati i muratori rivoluzionari Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti, al termine di un processo senza difesa, come risposta all'attentato subito dalla Caserma Serristori in Trastevere, dove persero la vita 23 zuavi. Dopo tre anni, con la Breccia di Porta Pia, il pontefice perse il titolo di re.
La Roma di magni è teatrale ed elegante, molto suggestiva e sontuosa, nella quale si muove fra mille contraddizioni il personaggio di Nino Manfredi, Monsignor Colombo, scettico nella forma, ma profondamente cristiano nella sostanza.